Ciao a tutti come state? Qui è arrivato il freddo, quello
che normalmente dovrebbe già essere presente da mesi. Spero solo che si porti
via un po’ di insetti come le cimici che trovo ancora puntualmente in ogni
angolo della casa. Il giardino è nel momento di maggior riposo e negli scorsi
giorni ha piovuto compensando un po’ la siccità dello scorso mese. Per le
prossime settimane tra le perenni dormienti non ci sarà nulla da fare perciò
posso fare tutti i lavoretti di manutenzione alla casa dell’altro terreno.
L’erba è tutta rasata e solitamente in inverno bisogna sistemare le recinzioni,
le baracche e approfittare per fare tutto quello che d’estate non si ha il
tempo di fare. Lo scorso anno non c’è stato nessun imprevisto o danno importante
quindi sono riuscito a godermi il luogo, fare un po’ di grigliate e raccogliere
i frutti del duro lavoro.
Negli scorsi anni ci sono stati problemi d’ogni tipo come
alberi sradicati e caduti sulle piante da frutta, danni alla sorgente ma la
ferita peggiore al terreno è stata la frana del 2008 che ha colpito la parte di
giardino recintata.
Il terreno è molto scosceso e la piovosa estate del 2008 ha
ingrossato a dismisura una sorgente sotto al prato dietro casa che, a causa
dell’argilla nel sottosuolo, ha sfogato la sua spinta superficialmente facendo
franare un centinaio di metri cubi di fango e sassi. Per fortuna la casa è
stata sfiorata ma il terrazzo, il giardino e i muri a secco sono stati spazzati
via.
Quello che in 20 anni è stato costruito e bonificato è
stato spazzato via in una notte. Il morale era letteralmente a terra e per la
sistemazione ci sono voluti più di 10 anni, soprattutto per spalare e portare
via la terra accumulata ovunque. L’impegno più grande è stato portare avanti
tutto il resto come i tagli del prato e la cura delle piante da frutta sapendo
che tutto il disastro accaduto non era ancora stato sistemato.
Tutt’ora il terreno porta la cicatrice della frana ma
almeno il prato è ricresciuto e l’acqua nei periodi piovosi riesce a sfogare in
superficie. Negli anni però il giardino è stato ripristinato, la recinzione
ricostruita e alcune piante rimesse a dimora.
Anche il pergolo con la vigna, la zona del grill e alcuni
muri sono stati ripristinati.
Da quel momento ho cominciato a piantumare il prato in
prossimità della frana con alberi autoctoni presi al margine del bosco. Gli
animali selvatici però ne approfittano rovinando e grattando le cortecce con le
corna uccidendo le piante messe a dimora. Anche in questo caso bisogna prendersi
il tempo per proteggerli in modo da farli prosperare e radicare bene.
La natura selvaggia è terribile, pronta a rovinare e
distruggere qualsiasi cosa si tenti di fare senza le adeguate protezioni.
La zona in cui ho il terreno era un misto di bosco secco e
alberi caduti con zone piene di rovi alti almeno due metri. In 30 anni è stato
pulito, bonificato ed ora è un bel prato misto. Essendo una grossa radura in
mezzo al bosco la biodiversità è scoppiata: sono presenti insetti, rettili,
uccelli di ogni tipo e mammiferi di grossa taglia che nelle ultime stagioni
sono cresciuti di numero.
Vista la stazza degli abitanti del luogo si capisce che è
impossibile coltivare qualcosa senza usare delle protezioni o dei recinti.
Ultimamente sono arrivati nella zona anche moltissimi tassi
che scavano buche profonde nella zona boschiva.
L’acqua rimane l’elemento più dannoso della zona. Durante
l’alluvione di 2 anni fa il ruscello ha demolito mezzo muro a secco centenario
che sostiene la casa.
Questa è una delle prove dei cambiamenti climatici. Le
costruzioni perfette erette dai nostri nonni e bisnonni erano fatte per reggere
praticamente in eterno ma non riescono ad adattarsi alle condizioni ambientali
odierne.
Un'altra piaga della natura sono i cinghiali. Essendo
l’unico prato libero della zona questi suini selvatici vengono a nutrirsi
proprio qui dove arano intere zone di prato in cerca di chissà cosa. I danni ci
mettono anni a inverdirsi nuovamente.
Riescono ad entrare facilmente nei recinti soprattutto nel
periodo di maturazione delle mele.
Io per oggi vi lascio e vi auguro buona continuazione. Io
mi preparo al periodo più freddo dell’anno.