Iniziando la passeggiata si notano subito molti Aster alpinus già nel parcheggio, insieme ad altre molte specie fiorite.
È stupendo vedere come la maggior parte dei prati sia composta da erbacee fiorite come questi Helianthemum nummularium che hanno dominato il paesaggio all'inizio della passeggiata.
Poco dopo cominciano i sassi che favoriscono la crescita di molte altre piccole piante fiorite da roccioso che formano delle vere e proprie aiuole come questa pietra che ospita un gruppo di ginestrini (Lotus cornicolatus) insieme a molti tipi di semprevivo e/o sedum.
Sempre in questa prima parte di sentiero ci sono molti altri scorci interessanti come quelli costituiti da questa specie di Galium (in bianco).
Tra le molte piante che non conoscevo spunta anche questa probabile Achillea erba-rotta ssp. moschata (in primo piano).
In blu poi troviamo una bellissima Veronica fruticans che accompagna spesso il timo in colorazioni bellissime (seconda immagine).
Continuando il sentiero verso l'alpe tutte queste piante cominciano a non vedersi più e al loro posto si notano piccoli boschi di abeti dove ogni tanto sbucano dei pini molto vecchi e contorti, come se fossero dei giganteschi bonsai.
Nelle radure crescono fitti fitti i rododendri di montagna e se si presta molta attenzione si possono notare ancora delle piccole bellezze come la Primula hirsuta (seconda immagine).
Dopo aver terminato la prima salita della passeggiata si arriva all'alpe Chiera situata in un luogo davvero molto particolare: una pianura di qualche chilometro che sembra non centrare nulla con la pendenza della montagna vista fin'ora. Qui è fotografata dall'alto.
E proprio da li comincia il sentiero che porta ai laghi, caratterizzato da una flora meno prosperosa ma che concede ancora qualche fiore interessante (siamo a più di 2000 metri).
Il primo fiore visto è stato questo bellissimo Pedicularis kerneri che non sono riuscito a trovare da nessun'altra parte.
Durante la salita si sono potute vedere anche macchie di Arctostaphylos uva-ursi in piena fioritura e Alchemilla alpina che personalmente trovo molto più bella della sua sorella che piantiamo nei giardini
Dopo circa 45 minuti di salita il sentiero attraversa un tratto di prato pieno di Leucanthemopsis alpina.
Poco prima di giungere ai laghi si trova la pianta più bella di tutta la giornata, la Silene Acaulis. A vederla senza i sui fiori rosa grandi meno di mezzo centimetro potrebbe quasi sembrare un muschio.
Ah , quasi dimenticavo questi Geum montanum, degni di nota per la loro vistoso seme.
Purtroppo diventa difficoltoso inserire le immagini di tutti i fiori visti quindi alcuni li ho dovuti omettere, come le classiche genziane.
Ad ogni modo però, alla fine si arriva ai laghi (2364 metri) e qui il tempo è abbastanza soleggiato con dei banchi di nebbia che salivano veloci sulle vette più alte.
Il lago piccolo.
Il lago grande, ad una quota leggermente più alta.
Qui i fiori erano veramente pochi ad eccezione di migliaia di piccole campanelle viola che crescevano ovunque, persino attraverso la neve residua (Soldanella pusilla).
È incredibile come un fiorellino così bello e all'apparenza delicato riesca a dominare una zona climatica così difficile. Lo stesso coraggio della Soldanella ce l'ha anche il Ranunculus glacialis che cresceva, però, vicino a qualche sasso lontano dalla neve.
Aiuto! Vorrei mettere altre immagini ma il post diventerebbe davvero troppo esagerato quindi lo chiudo qui ma solo dopo aver citato la fatica fatta per non portare a casa qualche fiore. La tentazione c'è stata parecchie volte ma alla fine sapevo che queste piante in un clima di pianura non resistono a lungo quindi mi sono sfogato in fotografie, fotografie e ancora fotografie. Un salutone a tutti!