mercoledì 10 gennaio 2018

Cosa è cambiato

Ciao a tutti come state? Passate buone feste? Io sono ancora alle prese con dei fastidiosi problemi fisici che stanno condizionando in modo negativo questo periodo, periodo che in realtà dura da un annetto; c’è chi dice che passeranno come sono venuti e lo spero davvero. Inoltre in queste vacanze dovevo fare un po’ di lavori nell’altro terreno ma il clima non è stato clemente visto che in valle sono caduti 40 centimetri di neve e dopo di lei è arrivata la pioggia. Nel giardino di perenni, che sta ad una quota minore, la neve è sparita proprio in questi giorni lasciando il posto ad altra pioggia ma si possono vedere già le foglie dei primi bulbi di narciso, di bucaneve e di crochi. Visto il brutto tempo e il freddo ho approfittato per accendere il vecchio portatile in cerca di documenti o fotografie da salvare così ho trovato una curiosa cartella con le immagini del giardino pochissimi anni dopo la costruzione della casa quindi colgo l’occasione per mostrarvele.

Così si presentava questa parte del giardino una decina di anni fa.


A grandi linee, in questa immagine, l’unica pianta che si nota e che è presente anche ora è il corniolo. Con molto prato il giardino sembrava più grande ma a quel tempo non c’era mai ombra durante l’estate.

Con il passare degli anni il corniolo è stato circondato dalla grande aiuola che ora arriva fino al muro di confine.


Si può vedere anche la trasformazione del vecchio orto in alto a destra in aiuola fiorita mentre il caminetto è stato tolto per mancato uso. Una delle migliori qualità del giardino a quel tempo era il fatto di essere vicino a molti prati che nell’immagine sotto sono stati eliminati per far spazio a nuove case. Malgrado questo ci siamo sempre rifiutati di piantare una siepe visto che durante la bella stagione la massa di piante copre ampiamente il confine.


Qui si può vedere bene quanto spazio c’era tra corniolo e muro anche se una piccola aiuola era già stata preparata.


I narcisi che si vedono sono ancora presenti nel giardino mentre le fritillarie arancioni sono sparite praticamente subito. Non avrebbero comunque avuto vita lunga in quel luogo con la densità di piante presente ora nella tarda stagione.


Nella parte vicino alla baracca degli attrezzi era già presente un’aiuola lungo la rete.


Mi sono un poco commosso vedendo queste immagini del tempo in cui le perenni erano davvero poche e prevalevano le annuali. Gli arbusti più grandi sono ancora presenti come la rosa a sinistra, il pero a spalliera e il calicanto sopra i tulipani di destra. Questo angolo non si è rivoluzionato del tutto ma le aiuole si sono allargate e altre piante hanno trovato posto come il melo da fiore e il faggio pendulo del quale si può vedere il tronco.


Una delle prime aree del giardino adibite alle fioriture è stata l’aiuola tonda.


Si presentava spoglia, senza molte varietà e soprattutto con molta terra a vista. Da notare anche l’uso di Impatiens nella parte sinistra. Oggi sono ancora presenti le rose e soprattutto le digitali che si vedono in primo piano. È stato il loro primo anno in giardino e da quel momento si sono disseminate per intere stagioni fino ad ora. Questa parte si è trasformata dopo l’estirpamento della siepe di thuja che ha permesso di guadagnare lo spazio necessario per la costruzione del vialetto in sasso con il contorno di perenni d’ombra.


È uno degli angoli cambiato di più, gli arbusti nella zona sono quasi tutti di recente piantumazione cosi come gli epimedi lungo il vialetto. Con il passare del tempo è diventata zona di actaee e fuchsie che a quanto pare amano la mezz’ombra di quella parte di giardino che durante l’inverno non vede il sole.

Anche lungo il muro di confine i cambiamenti sono stati notevoli dato che molti anni fa si riusciva a vedere tutto il giardino dal cancello d’entrata.


Ora tutta la zona è piena, più densa e selvatica, con perenni che raggiungono anche i due metri d’altezza. L’arco è stato aggiunto un paio d’anni fa e ha contribuito a dividere il giardino come volevo. Ovviamente non ho lo spazio dei grandi parchi che si vedono sui cataloghi o sulle riviste ma mi è sempre piaciuta l’idea di avere un giardino diviso in varie parti dove poter camminare per poter scoprire le piante più piccole e curiose.


Il centro del giardino è sempre stato piuttosto sgombro da piante e aiuole fino a quando non abbiamo deciso di piantare il ciliegio da frutto che a quel tempo era alto meno di due metri.


Poco meno di dieci anni dopo tutta quella libertà e senso di ordine non ci sono più. Le aiuole sono state tutte collegate creando spazi diversi in quella zona dove piante perenni d’ombra convivono con essenze più esigenti di sole. Ovviamente per mantenere un’aiuola sotto il ciliegio rende necessaria una potatura verde di quest’ultimo per mantenere un minimo di luce a livello del terreno.


Qui la stessa zona una decina di anni fa.


All’inizio c’era l’idea di creare le aiuole tutte a lato del giardino lasciando questa parte centrale più libera possibile ma come già accennato sarebbe mancata tutta la parte di scoperta delle piante e delle diverse profondità delle fioriture. La visione d’insieme da terra ora è più profonda e propone grandi macchie colorate a diversi livelli come si può vedere durante la fioritura degli agli bianchi.


Oltre alla bellezza visiva e alla soddisfazione il giardino è tornato utile alla natura. La praticamente assenza di trattamenti e la diversità delle piante favorisce lo sviluppo di molti insetti utili come coccinelle e api su tutto l’arco dell’anno grazie anche al fatto che le perenni rimangono a terra tutto l’inverno proteggendo tutti gli animaletti che soffrono il freddo. È ovvio che così sopravvivono anche le specie fastidiose come afidi e malattie fungine ma questo è un compromesso che dobbiamo accettare per favorire il ciclo naturale del nostro spazio verde.

Io ora vi saluto e vi ringrazio di essere arrivati alla fine di questo lungo post. Auguro a tutti voi un buon proseguimento e un ottimo anno.

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