Si è già detto parecchie volte, è un anno strano dal punto di vista climatico. Anche ora che siamo in inverno le giornate sono bellissime e al sole non si percepisce nemmeno un po' di freddo, anzi, sembra di essere a metà febbraio. La neve poi non è mai caduta e questo lascia tutte le piante e il terreno in balia del freddo. Un'altra cosa strana già discussa stava nel fatto che non ci sono ancora aiuole con la terra ghiacciata. Di notte, malgrado il tempo mite, la brina cade su quasi tutto il giardino e si appiccica a tutte le piante facendo soffrire un po' quelle sempreverdi.
Brina su Potentilla neumanniana.
Brina su Waldsteinia ternata.
Brina su Aquilegia ‘Rose Queen’.
Brina su Heuchera ‘Velvet Night’.
Brina su Arabis caucasica ‘Rosea’.
Brina su Lewisia cotyledon.
Nella parte del giardino che sta a nord il sole invernale non arriva per circa 2 mesi ma malgrado questo la brina non c'è mai. Probabilmente rimane riparata da nord grazie alle piante del vicino di casa e riceve un po' di calore dal muro e dalla canna fumaria della nostra abitazione. Questa mattina infatti la temperatura era di 6 gradi.
mercoledì 28 dicembre 2011
giovedì 22 dicembre 2011
Inverno solo sul calendario.
Quest'anno l'autunno è stato particolare: poca pioggia e temperature elevate hanno fatto si che le piante non volessero mai perdere le foglie che non volevano nemmeno più cambiare colore, infatti ancora a metà novembre c'erano alberi e arbusti completamente verdi. Quando poi sono arrivati i colori autunnali è arrivata anche la pioggia che li ha fatti durare qualche settimana e non di più. Quando poi tutte le foglie sono finalmente cadute tutti abbiamo creduto di essere passati all'inverno ma anche ora le temperature sono anomale: questa mattina ero in giardino e in alcune zone, quando batteva il sole, c'era un caldo quasi primaverile, piacevole ma strano. Con mia sorpresa ho scoperto anche che la terra nelle aiuole non era per nulla ghiacciata, di solito gli altri anni questo succedeva già agli inizi di dicembre.
Alcune piante, sorprese come me, hanno cominciato il loro ciclo in anticipo di 3-4 mesi come questa primula che non avevo mai visto sbocciare in inverno.
Mentre stavo guardando le clematidi per vedere se necessitavano di pacciamatura supplementare ho scoperto che 'Pillu' ha cominciato ad aprire le gemme in un periodo ovviamente poco favorevole. Spero che questo non influisca troppo sulla fioritura del prossimo anno.
Anche il calicanto che ho in giardino non ha mai fiorito prima della fine di gennaio ma quest'anno ha dato uno strappo alla regola.
Anomalie a parte, tutte le altre piante si concedono un giusto riposo vegetativo. Malgrado questo si possono vedere ancora dei contrasti interessanti soprattutto tra le perenni sempreverdi.
Qui il forte contrasto di colori tra Euphorbia amygdaloides 'Purpurea' e Stachys byzantina.
Il bel verde dell'Armeria maritima 'Alba' davanti al rosso dell'Heuchera ‘Velvet Night’.
Lo sfumare del verde della Waldsteinia ternata con l'Heuchera ‘Marmalade’.
Infine due piccoli arbusti: Euonymus fortunei ‘Harlequin’ a destra e Ilex crenata ‘Golden Gem’ a sinistra.
Alcune piante, sorprese come me, hanno cominciato il loro ciclo in anticipo di 3-4 mesi come questa primula che non avevo mai visto sbocciare in inverno.
Mentre stavo guardando le clematidi per vedere se necessitavano di pacciamatura supplementare ho scoperto che 'Pillu' ha cominciato ad aprire le gemme in un periodo ovviamente poco favorevole. Spero che questo non influisca troppo sulla fioritura del prossimo anno.
Anche il calicanto che ho in giardino non ha mai fiorito prima della fine di gennaio ma quest'anno ha dato uno strappo alla regola.
Anomalie a parte, tutte le altre piante si concedono un giusto riposo vegetativo. Malgrado questo si possono vedere ancora dei contrasti interessanti soprattutto tra le perenni sempreverdi.
Qui il forte contrasto di colori tra Euphorbia amygdaloides 'Purpurea' e Stachys byzantina.
Il bel verde dell'Armeria maritima 'Alba' davanti al rosso dell'Heuchera ‘Velvet Night’.
Lo sfumare del verde della Waldsteinia ternata con l'Heuchera ‘Marmalade’.
Infine due piccoli arbusti: Euonymus fortunei ‘Harlequin’ a destra e Ilex crenata ‘Golden Gem’ a sinistra.
sabato 17 dicembre 2011
Bella, rossa, profumata e di lunga fioritura? Non c'è problema!
È tempo di presentare una perenne alla quale tengo molto, colei che per 6-7 mesi a dipendenza del clima rimane fiorita. Si tratta della Salvia microphylla a fiore semplice e rosso. Sentendo questo nome qualcuno potrebbe pensare che la pianta assomigli o abbia a che fare con la classica salvia da cucina ma non è proprio cosi; questa infatti ha foglie molto più piccole (circa 2-3 centimetri), lisce, caduche nella nostra regione e emanano un buon profumo di menta quando vengono strofinate. I fiori sbocciano prima o dopo a seconda della potatura ma di solito sono già presenti all'inizio di giugno, sono rossi, grandi un paio di centimetri e con la tipica forma dei fiori di salvia. Come già detto, la fioritura parte in maggio/giugno e non si ferma mai per tutta l'estate, quando poi le temperature si abbassano un po' i fiori diventano ancora più numerosi e vistosi. Per questo molte persone che passano nelle vicinanze del giardino mi chiedono spesso di che pianta si tratti.
La coltivazione della Salvia microphylla è piuttosto semplice se viene piantata in pieno sole. Un piccolo palo o un tutore sono necessari per sorreggerla durante i forti venti e i temporali; la mia è coltivata addossata ad una rete quindi la lego man mano che cresce evitando spiacevoli rotture dei rami. La crescita si aggira intorno ai 120 centimetri se ben legata e in inverno, a fine fioritura, può essere tagliata leggermente per evitare che la neve provochi rotture dei rami. In primavera poi alcuni di questi rami possono essere ridotti anche di mezzo metro per permettere a quelli nuovi e giovani di prendere il loro posto evitando l'invecchiamento eccessivo della pianta.
Nei climi relativamente freddi come il nostro è utile coprire questa perenne con del telo invernale per evitare che soffra troppo il gelo.
Salvia microphylla a fine maggio con i primi fiori...
...in ottobre...
...e nella prima metà di dicembre.
La coltivazione della Salvia microphylla è piuttosto semplice se viene piantata in pieno sole. Un piccolo palo o un tutore sono necessari per sorreggerla durante i forti venti e i temporali; la mia è coltivata addossata ad una rete quindi la lego man mano che cresce evitando spiacevoli rotture dei rami. La crescita si aggira intorno ai 120 centimetri se ben legata e in inverno, a fine fioritura, può essere tagliata leggermente per evitare che la neve provochi rotture dei rami. In primavera poi alcuni di questi rami possono essere ridotti anche di mezzo metro per permettere a quelli nuovi e giovani di prendere il loro posto evitando l'invecchiamento eccessivo della pianta.
Nei climi relativamente freddi come il nostro è utile coprire questa perenne con del telo invernale per evitare che soffra troppo il gelo.
Salvia microphylla a fine maggio con i primi fiori...
...in ottobre...
domenica 11 dicembre 2011
C'era un'annuale... ci sarà ancora?
In primavera mi hanno dato una piccola piantina di Escholtzia californica, il papavero della California. Mi ha subito colpito per il colore grigiastro della sua foglia molto frastagliata e incisa quindi ho messo questa pianta in un'ottima posizione soleggiata in primo piano sotto al melo. È di crescita rapidissima infatti in poco meno di un mese è diventata quasi 10 volte più grande e poco dopo, alla fine di maggio, ha cominciato a fiorire abbondantemente dei bei fiori semplici arancione puro. Teoricamente non dovrebbe passare l'inverno anche se per ora non ha subito conseguenze delle prime gelate; in primavera rispunta poi da sola dai semi dell'anno precedente.
Escholtzia californica, fogliame e bocciolo.
Qui la fioritura estiva.
Escholtzia californica, fogliame e bocciolo.
Qui la fioritura estiva.
martedì 6 dicembre 2011
Come creare un'aiuola di perenni.
Per piantare una perenne basta, in teoria, fare un buco per terra e metterci la pianta ma quando il giardino è piccolo ci vuole un minimo di idea, di organizzazione della struttura dell’aiuola che si vuole formare. Questa volta non ho creato un’aiuola ai bordi del giardino bensì una in mezzo, che è contornata per la maggior parte dal prato. Purtroppo non ho potuto farla molto grande quindi ho adottato il sistema del muretto per permettere l’inserimento di piante anche piccole senza farle soffocare da quelle più alte.
Per prima cosa è consigliato pensare alla forma da dare all’aiuola. Nel mio caso dovevo unire due spazi tramite questa aiuola a forma di goccia che ho provato a stilizzare con una cordina.
Una volta decisa la forma si procede all’eliminazione della cotica erbosa. Si incidono i bordi dell’aiuola con un vanghetto e si elimina tutta l’erba al suo interno strappandola o rimuovendola con una pala.
Questo è un lavoro che piace molto ai gatti, la mia infatti è arrivata subito a controllare i lavori e a testare la morbidezza del terreno.
Si procede con l’estirpazione della zolla fino a concludere la forma e mano a mano si vanga la nuda terra. Solitamente bastano 30-40 centimetri di terra morbida alla maggior parte delle perenni mentre per piante più esigenti come le peonie è meglio dissodare fino a 60-80 centimetri di profondità
Finito di vangare possiamo cominciare a scegliere i sassi per la costruzione del muretto che servirà a dare due altezze diverse all’aiuola. Contrariamente a quello che si pensa non è così impegnativo costruire un muretto così piccolo, si può fare con sassi di piccole dimensioni come ho fatto io oppure si possono mettere pietre più grandi (20X20, 30X30cm). È possibile anche usare bocce da fiume messe in fila. Questo piccolo muro divisorio, nel mio caso, è alto solamente 20-25 centimetri.
Nella striscia di terra davanti ai sassi è possibile piantare piccole piante amanti del sole senza che siano intralciate da quelle più grandi che verranno messe nel resto dell’aiuola. In quella piccola striscia di terreno ho messo perenni come l’ Anacyclus depressus, la Primula auricola, il Rhodanthemum catananche, ecc…
È possibile inglobare al terreno del terriccio o del concime organico
Ed ecco infine l’aiuola pronta per essere piantumata. Ognuno può scegliere quali perenni inserire in base ai propri gusti.
giovedì 1 dicembre 2011
L'inverno delle perenni.
Ormai è freddo, gela tutte le mattine ma le perenni del giardino sono già tutte pronte per passare questo periodo freddo. Uso un sistema che molti non riescono a sopportare perché ritenuto disordinato: per prima cosa elimino tutte quelle piccole erbacce cresciute a fine autunno poi taglio le parti aeree secche delle piante e le faccio a pezzetti con le forbici. Mischio queste parti secche con altre foglie provenienti dagli arbusti e spargo il tutto sulle aiuole dove ho già eliminato le parti secche.
Per esempio, ecco una parte di aiuola rotonda prima del trattamento
e dopo (mi scuso per l'immagine poco nitida).
Tutto questo serve a parecchie cose:
- Il terreno rimane protetto dal freddo e gela meno rispetto al terreno nudo. Per alcune perenni delicate questo è essenziale alla loro soppravvivenza durante il periodo freddo.
- Uso anche le parti sfiorite e fruttificate quindi in primavera, quando faccio la pulizia delle aiuole, trovo spesso e volentieri piante che si sono riprodotte da sole o che stanno germogliando dal seme.
- Una parte delle piante 'tritate' marcisce durante l'inverno e il gelo contribuisce a farle in pezzetti più piccoli. Sempre in primavera durante la pulizia, queste piccole parti quasi decomposte, vengono zappettate nel terreno e danno naturalmente un apporto nutritivo al terreno.
-Uno degli elementi più importanti di questa tecnica è la protezione degli insetti utili. Grazie al pacciame molte specie di insetti utili trovano un riparo dal freddo e possono passare l'inverno al riparo. Questo favorisce un habitat fisso a questi insetti creando infine un piccolo ecosistema in giardino.
Un altro esempio prima/dopo di un angolo di aiuola con Echinops, Agastache ecc...
ATTENZIONE: questo trituramento grossolano delle parti aeree delle piante non viene effettuato sulle perenni sempreverdi come il Geum nelle ultime due immagini. In quel caso si pacciama solamente intorno alla pianta.
Prossimamente vedremo le perenni coperte dal telo e l'ultimo taglio del prato. Inoltre c'è ancora una perenne interessante da presentare, con un po' di fortuna anche due.
Per esempio, ecco una parte di aiuola rotonda prima del trattamento
e dopo (mi scuso per l'immagine poco nitida).
Tutto questo serve a parecchie cose:
- Il terreno rimane protetto dal freddo e gela meno rispetto al terreno nudo. Per alcune perenni delicate questo è essenziale alla loro soppravvivenza durante il periodo freddo.
- Uso anche le parti sfiorite e fruttificate quindi in primavera, quando faccio la pulizia delle aiuole, trovo spesso e volentieri piante che si sono riprodotte da sole o che stanno germogliando dal seme.
- Una parte delle piante 'tritate' marcisce durante l'inverno e il gelo contribuisce a farle in pezzetti più piccoli. Sempre in primavera durante la pulizia, queste piccole parti quasi decomposte, vengono zappettate nel terreno e danno naturalmente un apporto nutritivo al terreno.
-Uno degli elementi più importanti di questa tecnica è la protezione degli insetti utili. Grazie al pacciame molte specie di insetti utili trovano un riparo dal freddo e possono passare l'inverno al riparo. Questo favorisce un habitat fisso a questi insetti creando infine un piccolo ecosistema in giardino.
Un altro esempio prima/dopo di un angolo di aiuola con Echinops, Agastache ecc...
ATTENZIONE: questo trituramento grossolano delle parti aeree delle piante non viene effettuato sulle perenni sempreverdi come il Geum nelle ultime due immagini. In quel caso si pacciama solamente intorno alla pianta.
Prossimamente vedremo le perenni coperte dal telo e l'ultimo taglio del prato. Inoltre c'è ancora una perenne interessante da presentare, con un po' di fortuna anche due.
Iscriviti a:
Post (Atom)