Ciao a tutti e buon anno! Come state?
Passate delle buone feste? Qui, come in tante zone d'Europa, è
arrivato un gran freddo e visto che la natura è ferma approfitto per
rispolverare una bella gita in montagna fatta questa estate.
Durante l'anno ho in genere 4 settimane
di ferie e gran parte di esse sono occupate dal giardino ma
soprattutto dall'altro terreno. Alcuni giorni per rilassarsi devono
comunque essere presi e li passo di norma sulle montagne della zona
che non hanno nulla da invidiare ad altre parti del mondo prese di
mira dai turisti. Bisogna anche dire che abito in una regione dove in
poco più di un ora si riesce a passare dal un clima quasi tropicale
come quello di Brissago a quello più alpino dove in agosto c'è
ancora la neve.
La zona è quella del Naret, in alta
Vallemaggia. Personalmente amo questi luoghi perché offrono sia
spettacoli quasi lunari come quelli dell'immagine sopra sia delle
classiche vedute alpine con i laghetti.
Si può arrivare fino alle dighe con
l'automobile ad un altezza di 2300 metri e da li si possono
percorrere diversi sentieri che costeggiano creste e laghetti vari a
dipendenza del percorso scelto. Se poi si ha la fortuna di trovare
una giornata perfettamente limpida si può godere del bellissimo
azzurro dei lago grande.
Lungo i sentieri percorsi non è stato
difficile trovare ancora la neve che sciogliendosi crea dei bellissimi
ruscelli con acqua limpidissima. Uno spettacolo offerto solo dalle
montagne dove sono situati i nostri ultimi ghiacciai.
La zona non è fiorifera come i già
discussi laghi di Chiera o il Lucomagno ma propone lo stesso
bellissime fioriture tipiche delle Alpi. Un esempio classico è
questo ranuncolo bianco che ama particolarmente l'acqua. Come molte
piante alpine è di ridotte dimensioni ma spicca ai lati
dei torrenti o delle pozze umide.
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Ranunculus alpestris |
Sempre nelle vicinanze, lungo il
sentiero che porta alla capanna del Cristallina, si trova una gran
quantità di genziane, quelle più classiche che tutti conoscono.
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Gentiana acaulis |
Solitamente è impossibile non vederle
visto il loro blu quasi perfetto che però, a parer mio, è battuto
alla grande dalle loro parenti più piccole.
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Gentiana brachyphylla |
Dopo aver preso un altro sentiero per
raggiungere il lato nord del lago grande si attraversano dei
grandi prati incontaminati che offrono dei bellissimi colori
vivaci.
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Geranium sylvaticum |
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Bartsia alpina |
Da qui si risale verso una bocchetta
con vista sulla Leventina e il suolo particolarmente asciutto e
sassoso favorisce la crescita di altre essenze come queste margherite
minuscole che apprezzo sempre molto.
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Leucanthemopsis alpina |
Una tra le specie che mi ha colpito di
più cresce su terreni completamente ghiaiosi ma offre un piccolo
spettacolo azzurro cielo che fa rimanere a bocca aperta, soprattutto
se pensiamo che il tutto si sviluppa in qualche centimetro di
diametro.
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Myosotis alpestris |
Raggiunta finalmente la bocchetta dopo
mezz'ora di salita si può fare una pausa godendo della vista sulle
Alpi più interne ma anche sulla geologia che porta alla vista i
diversi strati rocciosi di cui sono fatte queste montagne.
Qui le rocce sono ricoperte da un
leggerissimo strato di terra che però è sufficiente a far
proliferare alcune perenni molto interessanti come le armerie.
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Armeria alpina |
Dove il suolo è più roccioso si possono
trovare anche delle saxifraghe minuscole in compagnia di alcuni
nontiscordardime come quelli visti in precedenza.
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Saxifraga bryoides |
Sempre sui sassi si sviluppa una delle
piante più affascinanti di queste montagne. Credo sia una Silene ma
non sono totalmente sicuro. Senza fiori sembra addirittura un muschio
ma poi si tinge interamente di rosa.
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Silene acaulis |
L'ultimo sentiero riporta alla diga ma
lo spettacolo non finisce grazie alle arniche che fioriscono nei
prati con la vista sul lago.
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Arnica montana |
Io consiglio sempre di fare delle
passeggiate in montagna visto che abbiamo la fortuna di avere le
Alpi a pochi passi da casa. Il problema del giorno d'oggi è
che la pubblicità ci bombarda con queste mode di viaggiare nel
mondo, cosa assolutamente non sostenibile e distruttiva per la natura
che a volte non è nemmeno così soddisfacente per noi che lo
facciamo. Se vivessimo in un luogo orrendo posso capire la voglia di viaggiare lontano ma l'Italia e
le Alpi svizzere sono conosciute a livello mondiale e un motivo ci
sarà. Forse abbiamo dimenticato di apprezzare le cose che abbiamo
intorno o forse non ci accontentiamo più nemmeno di quelle.
Per oggi vi saluto e vi faccio i
migliori auguri per questo nuovo anno.