sabato 22 febbraio 2020

Cronistoria di una betulla

Ciao a tutti come state? Dopo questo inverno inesistente il giardino si sta svegliando ma purtroppo non ho ancora avuto il tempo di pulire le aiuole dalla pacciamatura. Spero di poterlo fare queste sere di ritorno dal lavoro! Nell’altro terreno abbiamo già visto che molte piante stanno crescendo alla grande mentre alcune hanno addirittura esagerato.

È il caso della Betula alleghaniensis piantata molto piccola nel 2015.



Nel terreno recintato ci sono molte essenze che stanno crescendo al riparo dagli erbivori selvatici. Le più veloci a svilupparsi vengono poi zollate e ricollocate in altre zone del prato quando la loro altezza è abbastanza da renderle immuni ai morsi dei cervi e delle capre. Lo spostamento sarebbe dovuto avvenire lo scorso anno visto che l’esuberanza di questa betulla l’ha portata velocemente sui tre metri d’altezza. Il colore autunnale ne fa risaltare ogni autunno la grandezza.



Dalla fotografia è passato un altro anno ma qualche settimana fa mi sono deciso a trapiantarla. Ci è voluta quasi un’ora ma con piccone e vanga la zolla è uscita dalla terra con moltissime radici. Per esperienza posso dire che le betulle sopportano molto bene i trapianti soprattutto quando vengono messe a dimora in zone umide.


Se si parla di zone umide non c’è nulla di meglio dello spazio di prato sotto la vecchia cisterna dell’acqua dove tutto l’anno il terreno resta bagnato per via delle sorgenti. Dopo una leggera potatura e dopo aver protetto il tronco con la rete di ferro a maglia fine la betulla può finalmente prosperare a suo piacimento.


Con la luce il suo tronco color bronzo brilla ma con l’invecchiare diventerà più simile a quello delle betulle comuni.


Mentre il sole sorge dalla montagna illumina anche qualche sequoia. Non vedo l’ora di poterle lasciare libere e senza gabbia!


Io per oggi vi lascio con i crochi che spuntano sempre sotto ai meli. Un buon fine settimana a tutti voi.






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