È stato un anno strano, una primavera piuttosto normale seguita da un'insolita estate fredda e piovosa; la metà di luglio, a mezzogiorno, c'erano 13 gradi e pioveva, si aveva freddo con la mantellina e la felpa. Le piante però stavano bene, le temperature non variavano molto, c'era acqua e le fioriture non erano colpite da troppi sbalzi termici. Anche il super-caldo di aprile con picchi di 30-31 gradi ha aiutato a non far sviluppare la bolla del pesco che qui quest'anno non si è nemmeno sviluppata sul pesco-noce.
Di solito, anche nelle estati torride, si arriva dopo la metà di agosto e le temperature scendono, soprattutto dopo qualche giorno di piogge. Quest'anno invece. dopo ferragosto, le temperature sono scoppiate raggiungendo picchi di 32-33 grandi. In molti dicono 'Evviva!', felicitandosi per un'ottima maturazione dei frutti in genere e per un'insolita crescita dell'erba nei campi che ha (si spera) permesso alle mucche di produrre latte senza i problemi di altri anni passati. Qui in giardino ci sono però piante che non hanno proprio voglia di gioire. Le lobelie sono state prese di sorpresa dal caldo e si sono rovinate, le actaee hanno fatto fatica ad abituarsi ad un altro forte caldo per non parlare delle ligularie che si stanno letteralmente sciogliendo. Il peggior danno è capitato alle anemoni autunnali piantate negli scorsi due anni. Abituate a questa estate fresca hanno cominciato a fiorire già da un po' e in questi giorni si sono bruciate (o peggio?). La cosa peggiore è che il terreno era ancora umido ma i fiori sono andati persi lo stesso...speriamo in una rivincita di varietà più tardive...
Le lobelie rovinate con i bordi dei fiori bruciati
Una classica Anemone hupehensis bianca che malgrado la mezz'ombra soffre clamorosamente.
E mentre la più fortunata 'Overtüre' riesce circa a fiorire, la povera 'Pamina' deve rinunciare a tutti i primi fiori. Quello che spaventa è che il terreno è umido e tutte le foglie non soffrono per niente.
Ed infine le anemoni moltiplicate quest'anno che non sono morte ma non hanno una bella cera.
Povero pontos che si sta facendo un po' le ossa... Io lo dicevo che un giorno sarebbe inciampato.... Ecco da dove nasce questa reticenza per le piante perenni qui in Ticino... E quando dico che dobbiamo studiare meglio le nostre piante e sviluppare un assortimento di piante più adatte al nostro clima secco... nessuno mi segue... Ma vi posso dare un consiglio... leggete http://www.jardin-sec.com/ si trova il libro tradotto anche in italiano con il titolo "Per un giardino mediterraneo"
RispondiEliminaAllora forza pontos non desistere ma continua nel tuo sforzo
Non ti puoi immaginare com'è qui da me . Da piangere, ogni estate attraverso un periodo di lutto, alla fine conto i morti, quest'anno in più c'è che pare si sia abbassata la falda freatica. Ho sempre annaffiato con parsimonia, ora devo annaffiare a pezzi, lasciare che si ricarichi , comunque le piante si salvano male, appena farà fresco dovrò togliere tanto di quel secco che lavorerò parecchio per farlo . Gli anemoni del Giappone li tengo in ombra completa, ma qui siamo esposti a sud , mezzogiorno e c'è poca ombra , basta non parlo più, aspetto che finisca...
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